Il primo incontro è avvenuto quest’estate in Cascina Roccafranca. La redazione di Vicini.to aveva deciso di aprirsi agli altri quartieri di Torino aprendosi alle Case di Quartiere. Lo scopo era quello di dare voce e un canale di comunicazione in più a tutti quei luoghi che lavorano sul territorio, che producono eventi, corsi, attività di ogni tipo.
Racconti di corrispondenza dalle case….
Un giorno, poi, tutta la redazione ha deciso di venire da noi, di vedere di persona cos’è il nostro spazio e chi ci puoi trovare. Racconti diretti della redazione sulle case….
Grazie a Franco, Gianpaolo, Loris, Rossella, Franca e Claudio, la redazione di Vicini.to

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L’unico problema al Cecchi Point è trovare parcheggio, trovare le risorse finanziarie. Ma se per il primo è necessario rassegnarsi, per il secondo al Cecchi Point non si danno pena. Nato poco meno di due anni fa, il Centro è diventato la Casa del Quartiere della Zona Aurora. Un’associazione capofila: Il Campanile onlus, tutte le altre attorno a lei in modo democratico e volontario per offrire al territorio molteplici iniziative che spaziano dai laboratori, all’educazione, allo spettacolo.
Insieme a Simona abbiamo fatto un giro dentro i cuori del Cecchi Point. Cuori vivi di attività diverse e aperte a tutti.
A cominciare dal Bar, dove abbiamo fatto la nostra riunione, tra le persone che giocavano a carte serenamente ed una ragazza, Erika, che ci ha portato al tavolo i caffè ordinati. Portati al tavolo con gentilezza, dato che mi ero offerto di farlo io. “no, lo faccio io” mi ha risposto Erika ed io ho ceduto volentieri.
Usciti in cortile siamo andati in Teatro e, quasi di straforo, abbiamo osservato la preparazione di uno spettacolo per quella sera stessa.

IMG_5887Poi siamo passati all’Officina delle Biciclette e del riuso: una vero laboratorio dove si può imparare a costruirsi una bici da soli, o a ripararla. Ci siamo trovati davanti uan vero museo di bici d’epoca e abbiamo incontrato gli occhi giocosi di Elena che ci ha affascinati col suo entusiasmo per il laboratorio e le sue iniziative.
Non volevamo più andarcene, ma abbiamo dovuto farlo per trovarci davanti al bus dei giochi. Un bus in disuso che è diventato un salone dei giochi.
Più avanti c’è il locale dell’improvvisazione teatrale o dei murales: all’opera degli artisti non italiani. Eleonora ci ha spiegato che l’attività fa parte  di un progetto europeo a cui il Cecchi ha aderito e, tra musica, video e pennelli, il laboratorio va avanti.
Alla fine andarcene è stato necessario, ma sicuramente torneremo al Cecchi come fanno le tante persone che ogni giorno lo frequentano.”
di Franco Fratto direttore vicini.to.it