Con il progetto “Co-City” la città di Torino si è aggiudicata la prima call UIA Urban Innovative Actions, assegnato dall’Unione Europea a 17 comuni con l’obiettivo di investire nella lotta alla povertà e al degrado nelle aree più fragili della città. I finanziamenti della Commissione saranno impiegati in azioni legate all’innovazione sociale e alla riqualificazione ambientale consentendo di attivare percorsi di sviluppo per la co-produzione di servizi e la creazione di imprese legate al welfare.
Il progetto coinvolge, oltre all’amministrazione, anche l’Università degli Studi di Torino, l’ANCI e la Rete delle Case del Quartiere.
Co-city prevede la riqualificazione di beni immobili e spazi pubblici in condizioni di degrado attraverso la stipula di patti di collaborazione con il terzo settore e gruppi informali di cittadini. Si tratta di uno strumento di lotta al degrado. Un’esperienza concreta di inclusione a cui sono state attribuite nuove funzioni in termini di servizi per il welfare, le attività educative e culturali, per ospitare nuove imprese innovative in ambito sociale e nella promozione della cura di spazi verdi collettivi.
Alle Case del Quartiere sarà affidato il compito di costituire una rete cittadina in grado di raccogliere istanze e progettualità, ma anche di accompagnare i processi di community building. Le “comunità di progetto” attivate sul territorio cittadino saranno il punto di riferimento per le azioni di rigenerazione urbana.
L’Università di Torino avrà il compito di coordinare le politiche di rigenerazione urbana a partire dalla gestione condivisa dei beni comuni, attraverso l’utilizzo della piattaforma FirstLife, un social network di quartiere che darà la possibilità di condividere informazioni e favorire la diffusione di eventi ed iniziative.
L’Università darà anche vita a una moneta locale virtuale sul modello della banca del tempo, non basata sul valore economico ma su quello sociale.
All’ANCI sarà affidata la comunicazione del progetto e la disseminazione dei risultati a livello nazionale.
Oltre alla riqualificazione di aree degradate, si sperimenteranno nuovi modi di gestione degli spazi, ad esempio attraverso i voucher ai volontari.